Due categorie di Qigong: Qigong medico per curare e Qigong marziale per combattere
di Yang, Jwing-Ming
Questo argomento è un estratto del libro “Stop al mal di schiena”
Questo articolo è un estratto del libro “Stop al mal di schiena”
Qigong medico per curare
Nell’antica società cinese, la maggior parte degli imperatori rispettava gli studiosi, e si lasciava influenzare dalla loro filosofia. I medici non erano ben considerati perché effettuavano le loro diagnosi toccando il corpo del paziente, atto tipico delle classi inferiori della società. Anche se essi elaborarono una scienza profonda e assai valida, di solito venivano guardati dall’alto in basso. Tuttavia, continuarono a studiare e a lavorare sodo, e trasmisero gradualmente i risultati delle loro ricerche alle generazioni successive.
Tra tutte le categorie che in Cina si sono occupate del Qigong, quella dei medici si è prodigata più di ogni altra. Dall’epoca della scoperta della circolazione del Qi nel corpo umano, più o meno quattromila anni fa, i medici cinesi hanno dedicato la maggior parte dei loro sforzi allo studio del comportamento del Qi, portando allo sviluppo dell’agopuntura, della digitopressione o massaggio con pressione sulle cavità, e dei trattamenti erboristici.
Inoltre, molti medici cinesi usarono le loro conoscenze mediche per creare diverse serie di esercizi di Qigong, sia per mantenere la salute che per curare malattie specifiche. Essi ritenevano che limitarsi ad effettuare la meditazione seduti o immobili per armonizzare corpo, mente e respirazione, come facevano gli studiosi, non bastasse a curare la malattia, perché per aumentare la circolazione del Qi bisogna muoversi. Anche se una mente calma e serena è importante per la salute, lo è di più esercitare il corpo. Attraverso la pratica clinica, impararono che le persone che si esercitavano adeguatamente erano meno soggette a malattie, e che il loro corpo degenerava più lentamente rispetto a coloro che si limitavano a starsene seduti. Capirono anche che particolari movimenti del corpo potevano aumentare la circolazione del Qi in organi specifici e, ragionando, dedussero da ciò che questi esercizi potevano essere impiegati anche nella cura di determinate malattie, e per ripristinare il normale funzionamento di tali organi.
Alcuni di questi movimenti sono simili a quelli che compiono certi animali. È chiaro che, per poter sopravvivere in un ambiente selvaggio, un animale deve sapere per istinto come proteggere il proprio corpo. Parte di questo istinto riguarda il modo di accumulare il Qi, e come evitare di disperderlo. Noi esseri umani, rimanendo tanto tempo separati dalla natura, abbiamo perso gran parte di questi istinti.
Per conservare la salute e curare le malattie, quindi, molti medici elaborarono degli esercizi modellandoli sui movimenti animali. Una serie tipica e ben nota di questi esercizi è la “Qu Qin Xi” (Esercizi dei cinque animali), creata dal dottor Jun Qing (ma alcuni sostengono che siano stati creati da Hua Tuo). Un’altra serie famosa, basata sugli stessi principi, si chiama “Ba Duan Jin” (Gli otto pezzi di broccato), e venne creata dal maresciallo Yue Fei che, è interessante notare, non era un medico ma un soldato.
Inoltre, usando la loro conoscenza clinica della circolazione del Qi, i medici cinesi effettuarono ricerche fino a scoprire quali movimenti potevano curare particolari malattie e problemi di salute. Non ci sorprende constatare che molti di questi movimenti non erano dissimili da quelli usati per mantenere la salute, poiché varie malattie sono provocate da un Qi non equilibrato. Quando questo squilibrio si protrae per lunghi periodi di tempo, comincia ad interessare gli organi, che possono esserne fisicamente danneggiati. Secondo i medici cinesi, prima che il danno fisico di un organo si manifesti nell’organismo di un paziente, insorge un’anomalia nell’equilibrio e nella circolazione del Qi. Una circolazione energetica anomala rappresenta il vero inizio della malattia e del danno fisico a carico degli organi. Quando il Qi è troppo positivo (Yang) o troppo negativo (Yin) nel meridiano che interessa un organo specifico, quest’ultimo subirà i primi danni. Se la circolazione non viene modificata, l’organo comincerà a funzionare male e a degenerare. Il modo migliore per curare qualcuno consiste nel correggere ed equilibrare il Qi prima che insorga un problema fisico. Perciò, correggere o aumentare la normale circolazione del Qi rappresenta l’obiettivo principale dei trattamenti di agopuntura e digitopressione. Anche le erbe e le diete speciali sono considerate importanti per regolare il Qi del corpo.
Fino a quando la malattia si limita a un ristagno del livello di Qi, e non vi sono danni a carico di organi specifici, gli esercizi impiegati per mantenere la salute possono essere usati per correggere la circolazione del Qi e sanare il problema. Tuttavia, se la malattia è già talmente grave che gli organi fisici hanno iniziato a deteriorarsi, allora la situazione è diventata critica, ed è necessario un trattamento specifico, che può consistere in agopuntura, erbe, o persino un’operazione chirurgica, come anche in esercizi specifici ideati per accelerare la guarigione, o curare la malattia. Ad esempio, ulcere e asma possono essere spesso curati o attenuati da alcuni semplici esercizi. Recentemente, sia in Cina che a Taiwan, è stata dimostrata l’efficacia di alcuni esercizi per la cura di determinati tipi di cancro.
Dopo migliaia di anni di osservazione della natura e di sè stessi, alcuni praticanti di Qigong sono andati ancora oltre, scoprendo che la circolazione del Qi nel corpo cambia con le stagioni, ed è quindi una buona idea aiutare il corpo stesso durante questi periodici rinnovamenti. Inoltre, hanno notato che, in ogni stagione, organi diversi presentano problemi caratteristici. Ad esempio, all’inizio dell’autunno, i polmoni devono adattarsi all’aria più fredda che respiriamo. Mentre questo adattamento procede, i polmoni sono esposti a disturbi, per cui possono trovarsi a disagio e si può contrarre facilmente un raffreddore. Anche il sistema digerente è interessato ai cambiamenti stagionali. L’appetito può aumentare, oppure si può essere colpiti da diarrea. Quando la temperatura scende, i reni e la vescica urinaria cominceranno a darvi dei problemi: ad esempio, lo stress posto sui reni stessi può provocare mal di schiena. Concentrandosi su questi disordini stagionali del Qi, i medici cinesi hanno creato una serie di movimenti da utilizzare per accelerare il riassestamento dell’organismo.
Oltre al maresciallo Yue Fei, molte altre persone, pur non essendo degli specialisti, elaborarono serie di esercizi di Qigong medico. In origine, forse, questi esercizi vennero creati per mantenere la salute, e solo in seguito cominciarono ad essere utilizzati anche per curare le malattie.
Qigong marziale per combattere
Probabilmente, il Qigong marziale cinese non si sviluppò fino a quando Da Mo non scrisse il Classico della mutazione dei muscoli/tendini (Yi Jin Jing) e il Classico del Lavaggio del midollo/cervello (Xi Sui Jing), durante il suo soggiorno nel tempio di Shaolin, nel periodo della dinastia Liang (502-557 d.C.). Quando i monaci di Shaolin misero in pratica le tecniche dello YiJin Jing, scoprirono che non solo riuscivano a migliorare la salute, ma anche ad aumentare enormemente la potenza delle proprie tecniche marziali. Da allora, molti stili di arti marziali hanno elaborato serie di esercizi di Qigong per aumentare la propria efficacia, e molti stili di arti marziali sono stati creati basandosi proprio sui principi del Qigong. Nell’ambito del Qigong cinese, gli artisti marziali hanno svolto un ruolo di grande importanza.
Quando la teoria del Qigong venne inizialmente applicata alle arti marziali, lo scopo era aumentare la potenza e l’efficienza dei muscoli. Si tratta di una teoria molto semplice: la mente (Yi) viene usata per trasportare il Qi ai muscoli, tonificandoli in modo da farli funzionare con maggiore efficienza. In genere, la persona media utilizza la propria muscolatura a meno del 40 % del potenziale massimo. Se si riesce a migliorare la concentrazione e a rafforzare la Yi per portare il Qi ai muscoli in modo efficace, questi ultimi presenteranno un livello più alto di energia, con il risultato di una maggiore efficienza nel combattimento.
Quando la teoria dell’agopuntura venne meglio compresa, le tecniche di combattimento raggiunsero livelli ancora più avanzati. Gli artisti marziali impararono ad attaccare aree specifiche, come le cavità vitali dell’agopuntura, in modo da disturbare il flusso energetico dell’avversario, e creare squilibri che potevano provocare lesioni, o persino la morte. Per fare ciò, il praticante deve comprendere il percorso e la distribuzione della circolazione del Qi nel corpo umano, nonché allenarsi in modo da colpire le cavità con precisione, e alla giusta profondità. Queste tecniche di colpi alle cavità si chiamano “Dian Xue” (mirare alle cavità) oppure “Dian Mai” (mirare ai vasi; in cantonese “Dim Mak”).
La maggior parte delle pratiche del Qigong marziale è di grande aiuto per migliorare la salute del praticante. Tuttavia, ci sono altre tecniche che, pur fornendo qualche speciale abilità utile ai fini del combattimento, danneggiano la salute di chi le mette in pratica. Un esempio di queste tecniche è costituito dal cosiddetto “palmo d’acciaio” (Tie Sha Zhang). Anche se questo tipo di allenamento è in grado di sviluppare un’eccezionale potenza distruttiva, può danneggiare le mani e influire sulla circolazione del Qi in esse e negli organi interni.
Come già menzionato in precedenza, fin dal VI secolo, sono stati creati molti stili marziali basati sulla teoria del Qigong, che possono essere divisi in esterni ed interni.
Gli stili esterni enfatizzano in particolare l’accumulo di Qi nelle estremità, coordinandolo con tecniche marziali fisiche che obbediscono alla teoria del Wai Dan Qigong (Qigong del cinabro esterno), normalmente utilizzata per generare il Qi negli arti mediante speciali esercizi, nel corso dei quali s’impiega la concentrazione mentale per energizzare il Qi stesso. ln tal modo, la forza muscolare viene notevolmente intensificata, aumentando perciò l’efficacia delle tecniche marziali. Il Qigong può essere usato anche per addestrare il corpo a resistere a pugni e calci. In questo caso, il Qi viene concentrato nella pelle e nei muscoli, allo scopo di tonificarli e consentire loro di resistere a un colpo senza subire danni. Questo esercizio viene comunemente chiamato “camicia di ferro” (Tie Bu Shan), oppure “copertura della campana dorata” (Jin Zhong Zhao). Gli stili marziali che fanno uso del Wai Dan Qigong si chiamano di solito “stili esterni” (Wai Jia), mentre l’addestramento del Qigong duro viene chiamato “Gong duro” (Ying Gong). Lo Shaolin Gongfu è un tipico esempio di stile che impiega il Qigong marziale Wai Dan.
Anche se il Wai Dan Qigong può aiutare l’artista marziale ad aumentare la propria potenza, vi è uno svantaggio: dal momento che esso enfatizza l’allenamento dei muscoli esterni, può provocarne uno sviluppo eccessivo e, di conseguenza, con l’avanzare dell’età del praticante, dar luogo a un problema chiamato “dispersione energetica” (San Gong). Per porvi rimedio, quando un artista marziale che pratica uno stile esterno raggiunge un alto grado di sviluppo nell’allenamento, deve iniziare a praticare il Qigong interno, specializzato nel trattamento del problema della dispersione energetica. Ecco perché si parla di “Shaolin Gongfu che si trasferisce dall’esterno all’interno”.
Il Qigong marziale interno si basa sulla teoria del Nei Dan (cinabro interno). In questo metodo, il Qi viene generato nel corpo invece che negli arti, e quindi portato fino ad essi per aumentarne la potenza. A tal fine, le tecniche devono essere morbide e l’uso dei muscoli va mantenuto al minimo. L’addestramento e la teoria del Qigong marziale Nei Dan sono molto più difficili rispetto a quelli del Wai Dan Qigong. I lettori interessati possono fare riferimento al mjo libro, Tai Chi Theory and Martial Power.
Diversi stili marziali interni furono creati sui monti Wudand ed Emei. Tra gli stili più popolari ci sono il Taijiquan, il Baguazhang, il Liu He Ba Fa e lo Xingyiquan. Dovete sapere però che persino gli stili marziali interni, che di solito vengono chiamati “stili morbidi”, in alcune fasi del combattimento devono servirsi della forza muscolare. Ciò significa che quando un artista marziale interno ha raggiunto un certo grado di competenza nel Qigong interno, deve anche imparare ad usare tecniche più dure, più esterne. Ecco perché si dice: “Gli stili interni vanno dal morbido al duro”.
Negli ultimj cinquant’anni, alcuni praticanti di Taiji Qigong, o di Taijiquan, hanno
elaborato un tipo di addestramento che riguarda principalmente la salute, ed è chiamato “Wuji Qigong”, che significa “Qigong senza estremità”. Il “Wuji” è lo stato di neutralità che precede il Taiji, che rappresenta lo stato di complementarizzazione degli opposti. Quando nella mente vi sono pensieri e sentimenti, in essa sono presenti sia lo Yin che lo Yang, ma se riuscite ad acquietarla, potete tornare alla vacuità del Wuji. Quando raggiungete tale stato, la mente è centrata e chiara, il corpo è rilassato e il Qi riesce a fluire naturalmente e agevolmente, in modo da riacquisire da solo il proprio equilibrio. Il Wuji Qigong è diventato assai popolare in molte parti della Cina, soprattutto a Shanghai e a Canton.
Come potete constatare, anche se il Qigong viene ampiamente studiato nell’ambiente marziale cinese, in origine lo scopo principale dell’addestramento mirava ad accrescere l’abilità nel combattimento, piuttosto che riguardare la salute. La buona salute veniva considerata un effetto collaterale dell’allenamento. Soltanto nel secolo scorso tale aspetto cominciò a ricevere un’attenzione maggiore. Ciò è vero specialmente per quanto riguarda gli stili interni.
Per approfondire
STOP AL MAL DI SCHIENA
di Jwing-Ming Yang
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