L’importanza della postura nel Taijiquan

di Yang, Jwing-Ming

Questo articolo è un estratto del libro “Tai Chi, Teoria e potenza marziale” del Dr. Yang, Jwing-Ming.

Visto che il Taijiquan è uno stile marziale di Qigong interiore, la postura svolge un ruolo fondamentale nella sua pratica. Posture scorrette possono causare svariati problemi: una postura rigida può far stagnare la circolazione energetica interiore, una postura troppo aperta può esporre i propri punti vitali agli attacchi esterni, una postura con le spalle e i gomiti flosci può spezzare la Jin e ridurne l’accumulo.

Agli studenti di Taiji viene normalmente insegnato ad assumere posture ampie. Questo metodo aiuta il principiante a rilassarsi, gli rende più facile l’osservazione e la percezione dei movimenti, e lo aiuta a percepire meglio il flusso del Qi. Inoltre, poiché le posture ampie sono più distese e rilassate, il flusso energetico può essere più regolare. Il Taiji con posture ampie venne messo in risalto da Yang Chengfu, e a tutt’oggi è considerato il miglior metodo di pratica del Taiji a fini terapeutici.

Le posture ampie rendono più semplice anche l’addestramento della Jin. E più difficile conoscere la Jin assumendo posture strette, perché i movimenti sono più piccoli e più veloci, e richiedono una maggior capacità di percezione della Jin. Le posture ampie sviluppano un cerchio difensivo più vasto e lungo rispetto a quello generato dalle posizioni strette, e ciò vi permette di avere più tempo a disposizione per percepire la Jin del nemico, e agire di conseguenza. La cosa migliore è imparare a padroneggiare prima di tutto i cerchi difensivi più ampi, e poi passare gradualmente allo sviluppo di cerchi sempre più piccoli, aumentando contemporaneamente la velocità di reazione. Così recita la Poesia delle Tredici Posture: “Prima di tutto occupatevi di espandere, e poi di contrarre; solo in questo modo raggiungerete la perfezione”.

Inoltre, quando iniziate la pratica del Taiji, dovreste prima di tutto esercitarvi ad assumere posture basse, sollevando gradualmente il centro di gravità. Questo perché i primi tempi non sarete certamente in grado di sviluppare le vostre radici guidando il Qi nel punto delle Fonti Gorgoglianti (Yoniquan), al centro della pianta del piede. Se praticate il Taiji senza queste solide fondamenta, tenderete a fluttuare, e la vostra Jin sarà alquanto debole. Per risolvere questo problema, dovete assumere posture basse (ma non così basse da rendervi rigidi e tesi), in modo da sviluppare una radice anche senza il supporto del Qi, e contemporaneamente incrementare la vostra circolazione energetica. Solo dopo aver completato la Grande Circolazione Celeste, ed aver imparato a trasferire il Qi nei punti Yoniquan, potete impiegare l’energia per sviluppare una radice interna. Questo processo viene eseguito visualizzando il flusso energetico mentre passa attraverso i piedi, e penetra nel terreno come la radice di un albero.

A questo punto potete cominciare ad assumere posture più alte, e a rilassare i muscoli delle gambe. In questo modo, il flusso energetico verrà agevolato, e di conseguenza sarete in grado di raggiungere un più profondo grado di rilassamento. Ai livelli più alti della pratica del Taiji, l’impiego dei muscoli è ridotto al minimo, e tutti i muscoli sono rilassati. Una volta raggiunto questo stadio, il Qi viene utilizzato in modo efficiente, e diviene il fattore predominante nella Jin. Generalmente ci vogliono più di trent’anni d’addestramento per raggiungere questo livello. Allenatevi in base alle vostre capacità; iniziate assumendo le posture più ampie e più basse, e passate alle posizioni più strette ed alte solo quando la vostra abilità è aumentata.

Per riassumere: sviluppate il Qi sia esternamente che internamente, e fatelo circolare attraverso l’intero organismo. Una volta che il Qi interno è in grado di raggiungere gli arti, utilizzatelo per dare sostegno alla vostra Jin. Con il passare del tempo, evitate di usare i muscoli, e fate sempre più affidamento sull’utilizzo della mente per impiegare il Qi come guida dell’organismo. Esercitatevi ad assumere prima le posizioni ampie e poi quelle strette, prima quelle basse e poi quelle alte; aumentate gradualmente la velocità di esecuzione, e passate dalle forme più semplici a quelle più difficili. All’inizio, sviluppate un cerchio difensivo molto ampio, per poi passare a cerchi sempre più piccoli. Per sviluppare al massimo la vostra Jin, rafforzate le radici, aumentate la potenza nelle gambe, equilibrate la Yi e il Qi, esercitate il controllo attraverso il bacino ed esprimete la vostra volontà mediante le mani.

Ora esaminiamo le regole generali della postura:

Mani e polsi: Nella pratica dello stile Yang, le due posizioni più comuni da assumere con le mani sono il “palmo del Taiji” e il “pugno del Taiji”. La posizione del palmo aperto può essere eseguita in due modi, a seconda dello stile che si pratica. In uno stile, il dito mignolo viene tirato leggermente all’indietro, mentre il pollice è premuto in avanti. La mano dovrebbe esser disposta a coppa. Nell’altro stile, anche il pollice viene tirato leggermente all’indietro, invece di esser premuto in avanti. In questo caso, le mani dovrebbero esser posizionate come se stessero afferrando un pallone da basket con i palmi, senza che i pollici e i mignoli entrino in contatto con la palla. Nello stile Yang questa posizione della mano è chiamata Wa Shou (‘Mano a tegola’) perché è ricurva come una tegola di un tetto cinese. In entrambe le posizioni, i pollici e i mignoli sono leggermente irrigiditi per ridurre il flusso energetico lungo di essi, e contemporaneamente aumentarlo lungo i medi e i palmi.

Nel Taiji, la posizione della mano con il palmo aperto è classificata come mano Yang. Quando il palmo viene usato per attaccare, le dita sono completamente stese, ed il polso è stabile, in modo da permettere alla Jin di raggiungere il palmo e fuoriuscire dalla mano con facilità. Si dice: “Stabilizzate i polsi, e stendete le dita”.

Per assumere la posizione della mano a pugno, immaginate di stringere delicatamente una pallina da ping-pong al centro del palmo. Al momento del- l’impatto, il pugno si serra temporaneamente, ma le dita ed il palmo rimangono rilassati per permettere al Qi di circolare. La posizione a pugno riconduce l’energia verso il palmo, e quindi è classificata come una mano Yin.

Gomiti e spalle: Nei classici del Taiji è scritto: “Abbassate le spalle, e calate i gomiti”. Ci sono vari motivi alla base di tale istruzione: prima di tutto, permette ai gomiti e alle spalle di rimanere sciolti, e ai muscoli di esser rilassati. In secondo luogo, tenendo i gomiti bassi, potete proteggere molti punti vitali, come quelli presenti sotto le ascelle. Terzo, quando i gomiti e le spalle sono abbassati, la Jin può essere sia efficientemente conservata nelle posture, sia emessa naturalmente dalla vita senza venir frammentata. Quarto, le spalle e i gomiti abbassati aiutano a mantenere stabili le posizioni assunte, e la mente più concentrala.

Testa: La testa dovrebbe esser mantenuta dritta. Si dice: “Un’energia vuota guida la testa [verso l’alto]”. Quando la vostra testa è dritta, e sembra come se fosse sospesa dall’alto, il vostro centro sarà stabile, e lo Spirito della Vitalità verrà sollevato. Inoltre, gli occhi e la mente dovrebbero esser concentrati. Si dice: “L’occhio osserva con lo Spirito concentrato”.

Petto: Si dice: “Tenete in dentro il petto, e arcuate la schiena”. Ricordatevi che la Yi guida il Qi; perciò, ogni volta che inspirate, tirate il petto in dentro e arcuate la schiena per conservare la Jin nella posizione, e visualizzate, nel modo più vivido possibile, l’immagazzinamento della Yi e del Qi.

Vita, anche e cosce: La vita e le anche sono particolarmente importanti nelle applicazioni marziali del Taijiquan. La vita costituisce il volante che viene usato per dirigere la neutralizzazione dell’attacco del nemico e l’emissione della Jin. La vita deve esser rilassata, e le anche dovrebbero essere nella stessa posizione di quando siete seduti, in modo che il bacino sia in piano e la parte bassa della schiena sia ben dritta. In questo modo, i vostri movimenti saranno agili e vigorosi. Mentre vi muovete, la vostra vita dovrebbe mantenere sempre la stessa distanza dal terreno (i movimenti inutili verso l’alto e il basso non faranno altro che arrecare disturbo alla vostra radice).

Il Dan Tian nell’addome rappresenta la fonte del Qi. Deve esser stimolato per poter esser riempito di Qi, così che l’addome diventi rigido come un tamburo. Tuttavia, i muscoli presenti in quest’area devono essere rilassati, in modo da trasmettere nella cavità del “Fondo del mare” il Qi generato nel Dan Tian, che verrà poi fatto salire lungo la colonna vertebrale, per essere infine emesso attraverso le mani. Le anche e le cosce mettono in collegamento la vita con le gambe, dove viene generata la Jin. Per trasferire questa Jin alla vita, le anche e le cosce devono essere rilassate e ben stabili, altrimenti la Jin verrà frammentata e il Qi diverrà stagnante. Inoltre, se le anche e le cosce sono rigide, il Qi generato nel Dan Tian avrà difficoltà a raggiungere le gambe. Per questo motivo, nei classici è scritto: “Rilassate la vita e rilassate le cosce”.

Gambe, ginocchia e piedi: Le gambe e le ginocchia devono essere sciolte e attive per poter sviluppare la Jin dai tendini e dai muscoli. I muscoli non devono esser tesi, altrimenti ostacolano lo sviluppo della Jin. Tuttavia, le gambe e le ginocchia non possono esser completamente sciolte e rilassate. Devono essere leggermente tese in modo da mantenere ben stabili le vostre fondamenta. Dovreste apparire sciolti e rilassati, senza esser veramente sciolti e rilassati.

Quando il vostro peso poggia sul piede anteriore, la gamba posteriore non dovrebbe essere distesa, ma leggermente piegata, mentre il ginocchio anteriore non dovrebbe esser spinto al di là dell’alluce. L’unica eccezione alla regola si ha quando volete emettere la vostra Jin. In questo caso, il ginocchio può essere momentaneamente spinto al di là dell’alluce, ma poi deve esser subito tirato indietro, e la gamba posteriore può esser temporaneamente distesa, ma poi deve essere subito piegata di nuovo.

Nel Taiji, il peso del corpo non è quasi mai suddiviso uniformemente su entrambe le gambe, ma sempre distribuito in maggior quantità su un piede rispetto all’altro; inoltre, viene spostato sempre da un piede all’altro. Una volta che avete imparato ad utilizzare correttamente i muscoli e i tendini delle gambe, e compreso lo scambio tra il vuoto e il pieno, non perderete più la vostra radice, e sarete in grado di sviluppare la Jin in maniera efficiente. Nei classici è scritto: “Le ginocchia sembrano rilassate, ma non sono rilassate”.

I piedi costituiscono la radice di tutte le posture, e rappresentano la fonte della mobilità. I piedi devono essere ben incollati a terra. Si dice: “Le suole toccano il terreno” (o “I piedi sono appiattiti al suolo”). Per far questo, la vostra Yi deve esser diretta nel terreno e il Qi deve essere in grado di raggiungere la cavità delle Sorgenti Gorgoglianti. Ci vuole molta pratica per sviluppare una buona radice, ma con il passare del tempo comprenderete il trucco e la vostra radice scenderà sempre più in profondità.

Per concludere, tutto il corpo deve essere rilassato, concentrato, stabile e a proprio agio, e non dovrebbe pendere in avanti o in dietro, né piegarsi a destra o a sinistra. Si dice: “Le posture non dovrebbero essere né troppo piccole né troppo grandi [ossia, né insufficienti né esagerate]. Dovrebbero cercare di essere centrate e diritte”. Ogni forma deve essere continua, fluida ed uniforme, così che lo Spirito possa essere calmo, la Yi possa concentrarsi e il Qi possa fluire in modo naturale e senza impedimenti. Inoltre: “Qualunque forma di qualunque posizione fluisce senza impedimenti; nessuna costrizione, nessuna opposizione, l’intero organismo è a proprio agio. Ogni forma è fluida”. Nel Trattato sul Taijiquan di Zhang Sanfeng c’è scritto: “Nessuna parte dovrebbe essere imperfetta, nessuna parte dovrebbe essere insufficiente o eccessiva, nessuna parte dovrebbe essere sconnessa”. La Yi, il Qi, la Jin. le posture, il sopra e il sotto, l’interno e l’esterno, il davanti e il dietro: tutti devono agire come una singola unità. Quando raggiungete questo livello, senza alcun dubbio sarete dei veri maestri di Taiji.


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