Taiwan, insegnanti e allenamento: un’intervista con Yang, Jwing Ming – Prima parte
di Michael A. DeMarco
Questa intervista è stata originariamente pubblicata sul Journal of Asian Martial Arts, Vol 12, N° 2, 2003.
Traduzione a cura di Enrico Tomei.
INTRODUZIONE
Il nome del Dr. Yang Jwing-Ming è diventato noto a molti per i suoi primi libri sul Taijiquan. I suoi volumi pionieristici hanno offerto visioni profonde ed esperienza nell’arte che aveva conquistato migliaia di estimatori. I suoi lavori fornivano informazioni che non erano disponibili in nessun’altra fonte in lingua inglese, dando dettagli sulla storia, la teoria e la pratica del Taijiquan, garantendo così ai libri lo status di riferimenti classici dell’arte.
Come ha fatto il Dr. Yang a entrare in possesso delle informazioni che ha fornito nei suoi libri? Chi erano i suoi insegnanti e quali i loro stili? Questi interrogativi crebbero quando il Dr. Yang iniziò a pubblicare ancora più libri, non solo sul Taijiquan, ma anche sul Pugno Lungo dello Shaolin (Chang Chuan), sulla Gru Bianca, sul lavoro sull’energia interna (Qigong) e sui bloccaggi articolari (Qinna). Il suo lavoro continuò ad espandersi, abbracciando altri aspetti delle arti marziali cinesi, come la spada del Taiji, il Tuishou e l’analisi approfondita e l’interpretazione dei classici del Taijiquan. Ulteriore lavoro fu prodotto in collaborazione con altri autori sugli argomenti dello Xingyiquan e del Baguazhang, seguito da una lista crescente di titoli di altri autori sulle tradizioni marziali sia cinesi che non cinesi.
Dall’uscita del primo libro auto-prodotto nel 1984, il Dr. Yang è diventato una figura di primo piano che ha influenzato una larga parte della ricerca sulle arti marziali in tutto il mondo. Il suo lavoro di studioso è affiancato da un serrato programma di seminari negli Stati Uniti e in molte altre nazioni. Molti dei suoi studenti anziani sono diventati a loro volta istruttori di alto livello.
L’intervista che segue, la prima parte di una serie in due parti, è stata realizzata di recente con l’intento di andare oltre i dettagli che usualmente si forniscono per un famoso istruttore di arti marziali. Si spera che le prossime pagine gettino un po’ di luce sull’atmosfera storica dell’insegnamento e lo studio delle arti marziali a Taiwan durante gli anni ’50 e ’60. la prima parte dell’intervista traccerà la storia personale del Dr. Yang in questo periodo. La seconda parte si focalizzerà maggiormente sul suo coinvolgimento nella pratica delle arti marziali e nel relativo lavoro editoriale.
INTERVISTA – STORIA PERSONALE
Dr. Yang, conosco il suo lavoro fin dal primo libro pubblicato sul Taijiquan. Molti altri conoscono il suo background: è cresciuto a Taiwan, ha frequentato l’università negli USA, ha scritto sulle arti marziali e alla fine è diventato un editore. Le informazioni che fornisce su di sé nei suoi libri sono molto interessanti, ma io vorrei discutere questo punto in maggior dettaglio, visto che molti aspetti emergono nei suoi insegnamenti e nei suoi libri e influenzano molti praticanti di arti marziali. Per questa ragione, vorrei iniziare questa intervista chiedendole dei primi tempi nella regione dello Xinzhu. Ci può dire esattamente dov’è nato? Quali sono le impressioni più forti originate da quei primi tempi che ancora oggi porta con sé nel suo lavoro?
Sono nato l’11 agosto 1946 nel villaggio Yang vicino la città di Nanliao nella regione dello Xinzhu, sulla costa nord-occidentale di Taiwan. C’erano circa 600-800 persone con il cognome Yang che vivevano nel villaggio vicino Hushan (monte Hu) a così essi venivano chiamati “Hushan Yang”. Questo villaggio sorgeva nei pressi dell’aeroporto militare di Nanliao costruito a quei tempi dai giapponesi. Taiwan è stata controllata dal governo giapponese dal 1895 al 1945.
Durante la Seconda guerra Mondiale, la guerra tra Cina e Giappone è durata per otto anni (1937-1945). Nella seconda metà della guerra, l’America entrò nel conflitto e iniziò a bombardare le basi militari giapponesi a Taiwan. Poiché Hushan sorgeva nelle vicinanze dell’aeroporto, l’intero villaggio fu quasi completamente distrutto e circa un terzo delle persone che avevano come cognome Yang furono uccise nei bombardamenti.
Sono nato un anno dopo la fine della guerra. A causa del dolore provocato dalla guerra, molti dei miei parenti decisero di trasferirsi nella città di Xinzhu e di iniziare lì una nuova vita. Anche i miei genitori si spostarono in quella città, quando io avevo circa due anni.
Non ho molti ricordi del villaggio di Hushan Yang. Gli unici ricordi che ancora ho riguardano le visite che facevamo ai parenti rimasti lì oppure in occasione di matrimoni. Comunque, ricordo ancora mia nonna che mi mostrava dove una volta sorgevano i dodici edifici che mio nonno aveva costruito per i suoi figli con i risparmi di tutta la sua vita, dove la gente raccoglieva l’acqua del pozzo con un secchio, dove sorgeva la casa dove essi vivevano, eccetera. Tutte queste case furono distrutte dai bombardamenti e questo causò la morte di mio nonno per un attacco di cuore. Non ho mai incontrato mio nonno. Tutto quello che so di lui viene dai racconti di mia nonna e da un paio di foto che mi sono rimaste. Da allora fu molto triste tornare al villaggio, la mia famiglia voleva andare via.
Il più vecchio ricordo che ho di Xinzhu risale al periodo in cui vi scoppiò la carestia. Quando avevo re anni (1949), il generale Jiang Kaishek (Chiang Kai-shek) fu sconfitto dai comunisti cinesi e si ritirò a Taiwan. Tra il 1945 e il 1949 a Taiwan era regnato il caos. Ma quando arrivarono i soldati di Jiang Kaishek la situazione divenne anche peggiore. Il problema peggiore era che insieme a al generale Jiang arrivarono anche migliaia di civili (diventando un terzo della popolazione di Taiwan di quel tempo). Improvvisamente, sull’isola si ritrovarono una gran quantità di persone, senza cibo e senza legge. L’intenzione di Jiang a quel tempo era di contrattaccare la Cina continentale. Quando nel 1950 iniziò la guerra di Corea, sembrò crearsi per Jiang una possibilità per attaccare la Cina.
Tutto lo sforzo del governo di Jiang era diretto ai preparativi difensivi e offensivi. Il caos iniziò a diminuire un paio di anni dopo la guerra di Corea, quando Jiang comprese che era praticamente impossibile per lui contrattaccare la Cina continentale.
Come tanti altri bambini, tutto quello che ricordo è la ricerca di pezzi di metallo, bottiglie e lattine da vendere per raggranellare qualche soldino con cui comprare un po’ di cibo. Quando avevo circa nove anni, mio padre fu portato in una prigione militare perché possedeva una pistola, comprata da un suo amico giapponese prima che questi tornasse in Giappone alla fine della guerra. Ricordo che era un periodo caotico. Molta gente cercava maniere per proteggere se stessi e le proprie famiglie. Mio padre era sospettato di essere una spia comunista. Dopo circa un anno di indagini fu rilasciato dalla prigione militare. Ricordo che io dovevo portagli un po’ di zuppa di riso (che era tutto ciò che avevamo) alla caserma della polizia militare, che era vicino casa. Era costretto a stare in una gabbia così piccola che non poteva né stare in piedi né sdraiarsi. Ogni volta che lo guardavo, lui ingoiava la sua zuppa di riso piangendo.
La cosa più divertente per i bambini era andare al mercato o in qualche strada affollata, dove spesso si esibivano degli artisti marziali, soprattutto quelli che erano venuti con Jiang Kaishek dalla Cina continentale. Loro si esibivano e vendevano erbe alla gente per guadagnare qualcosa. Io ero molto affascinato dalle loro abilità marziali e dalle storie che raccontavano. Credo che queste siano state le prime esperienze ad influire sulla mia futura carriera marziale.
Nei tardi anni ’50, apparirono i primi film in bianco e nero, che però costavano troppo perché li si andasse a vedere, soprattutto la mia famiglia con nove figli. Io spesso mi fermavo vicino il botteghino e pregavo qualche signora o signora che mi portasse con sé fingendo che fossi suo figlio. I film che mi piacevano di più erano i film di arti marziali. Le storie erano eccitanti e le capacità degli attori le trovavo incredibili. Naturalmente, come sappiamo, e come è vero anche per i film di oggi, molte di quelle capacità erano delle esagerazioni. Comunque, quelle storie alimentavano la mia immaginazione.
Come è successo che la sua famiglia è andata a vivere lì? Cosa facevano per vivere? Sono rimasti dei suoi parenti nella Cina continentale?
La mia famiglia si è ritirata a Taiwan con il Generale Zheng Chenggong dalla contea di Jinjiang nella provincia del Fujian, alla fine della dinastia Ming (circa 1644). In seguito la Cina fu conquistata dai Manciù, che la governarono fino al 1911. Anche se ho ancora dei parenti in Cina, non sarei in grado di riconoscerli, visto che abbiamo abbandonato la Cina più di 300 anni fa.
Come hanno influenzato il suo studio delle arti marziali i suoi antenati, in particolare i nonni?
Sono nato due anni la morte di mio nonno. So solo che lui era uno studioso e non un praticante di arti marziali. Mia nonna, come tutte le donne cinesi a quei tempi, si occupava semplicemente della famiglia. C’erano solo poche donne nel villaggio Yang che imparavano le arti marziali. A 15 anni dissi a mia nonna che volevo imparare le arti marziali. Ella mi disse che prima della guerra c’era qualcuno che insegnava arti marziali nel villaggio Yang. Una delle mie zie insegnava il Palmo di Ferro. Un giorno, una mediatrice andò a parlare con lei per combinare un matrimonio. Mia zia colpì con la sa mano sinistra l’angolo di un tavolo di fronte a lei, frantumandolo, e disse alla mediatrice che se lei fosse stata capace di trovare qualcuno in grado di fare la stessa cosa allora l’avrebbe sposato. Mia nonna diceva che non si trovò mai nessuno in grado di fare una cosa simile.
Può raccontarci qualcosa in più sui membri della sua famiglia che la circondavano durante l’infanzia? C’era qualcun altro che aveva a che fare con le arti marziali?
Quando ero bambino, la mia famiglia comprendeva mia nonna, mio padre, mia madre e cinque bambini. Inoltre, c’era anche la seconda moglie di mio pare con altri quattro bimbi. L’unico altro famigliare che praticò per due anni con lo stesso insegnante di Gru Bianca fu il mio fratello appena più piccolo di me, che adesso fa il dentista. Un’altra persona, non direttamente membro della famiglia, era un mio zio che viveva in Giappone. Quando una volta venne a visitare la nonna, seppe che io stavo apprendendo la Gru Bianca dal gran maestro Cheng Gingsao. Attraverso la mia presentazione, lui e il gran maestro Cheng divennero buoni amici e mio zio imparò alcune tecniche dal maestro e altre da me.
Comunque, mio padre aveva imparato un po’ di kendo e di judo quando era studente presso una scuola superiore giapponese a Taiwan. Queste due arti erano molto popolari nel sistema educativo giapponese. Ogni tanto, lui mi spiegava la teoria e i metodi di allenamento del kendo e dello judo, per cui, più o meno, avevo qualche idea sull’allenamento marziale giapponese, soprattutto sulla mentalità e la disciplina di allenamento. In ogni caso, io amavo le arti marziali cinesi. Un motivo era che più del 50% della cultura giapponese era importata dalla Cina. Se io voglio imparare, preferisco imparare dalla sorgente originale dove le arti sono state create.
Lei ha iniziato l’apprendimento delle arti marziali a quindici anni, ma quali erano i suoi hobby prima di questa età?
Per la maggior parte dei ragazzi a quell’epoca, la cosa più divertente era andare a nuotale nei ruscelli. Erano così limpidi. I ragazzi potevano catturare pesci, granchi e vongole, nei ruscelli, nei fiumi e nei campi di riso. Così potevamo anche mangiare qualcosa. Più tardi, il nuoto diventò l’attrazione maggiore. Iniziammo ad andare a una piscina, perché a nuotare nei luoghi naturali c’era il rischio di essere morsi da serpenti velenosi.
Mi piaceva anche pescare, un’attività che permette di sedersi e pensare. Mi dava una sensazione di grande pace, soprattutto nel periodo della guerra tra Jiang Kaishek e i comunisti cinesi. Durante gli anni del liceo, ognuno era pronto a essere richiamato e arruolato nell’esercito. Quasi tutti erano coscienti che in caso di guerra su larga scala avrebbero perso la vita. Tutti avevano paura ma ognuno pretendeva di essere coraggioso e di poter accettare qualsiasi sfida. Comunque, tutti sapevamo di essere spaventati. A me piaceva anche il baseball. Era una nuova moda a scuola e a me piaceva guardare le partite e giocare con gli amici. A parte questo, no so. A quel tempo ognuno era alla ricerca di un modo per sopravvivere.
Dove è andato a scuola durante la sua adolescenza? Faceva anche lavori part-time?
Sono andato al primo liceo di Xinzhu, ai piedi della Montagna delle Diciotto Cime (Shibajianshan). C’erano diciotto montagne collegate una all’altra. Da casa ci mettevo 30-40 minuti per andare a scuola con la bicicletta.
Non c’erano molti lavori part-time disponibili e se ce n’era uno, allora migliaia di persone lo volevano e facevano domanda. Ė stato il periodo più sfortunato per la mia famiglia. Per sopravvivere, mio padre aprì una manifattura di tagliolini. Tutti i figli dopo la scuola dovevano lavorare fino a mezzanotte senza alcuna paga. Era un’azienda famigliare e ognuno doveva dare una mano se volevamo sopravvivere. In quei pochi anni non avevo proprio tempo per giocare con gli amici o fare le cose che mi piacevano. I voti di tutti i miei fratelli e sorelle erano molto bassi semplicemente perché non avevamo tempo per fare i compiti e per studiare. Per fortuna l’attività durò solo un paio d’anni e poi fallì. Per me e per la mamma fu una liberazione, perché ci restituì la nostra vita.
Se possibile, può spiegare come si sviluppò la sua vita dopo gli anni del liceo? Perché si specializzo in fisica prima al college di Tamkang e poi all’Università Nazionale di Taiwan? Da quando ha iniziato lo studio delle arti marziali prima del college, come ha fatto a conciliare questo interesse con gli studi scolastici?
Quando ero al terzo anno di liceo, grazie alla presentazione di un mio compagno di scuola, iniziai a imparare la Gru Bianca dal maestro Cheng Gingsao. Tutto quello che mi importava era imparare le arti marziali, la scuola non mi interessava. In genere, giusto dopo la scuola, finivo i miei compiti nel più breve tempo possibile e dopo cena, vero le 18, correvo a Guifeng (che significa “cima strana e meravigliosa”), su una delle diciotto montagne. Il mio maestro di Gru Bianca viveva in questa zona. Era duro arrivarci in bicicletta, soprattutto di notte. Non c’era luce lungo la strada. La maniera migliore di andarci era quella di camminare o di correre sul piccolo sentiero di montagna e ci volevano circa 35-40 minuti di corsa per arrivare lì.
Ho passato molto tempo a praticare arti marziali. Non mi preparavo per entrare al college. Sarebbe stato un sogno difficile da realizzare per me. Per entrare al college, dovevi superare l’esame di ammissione nazionale. C’erano circa 35.000 diplomati e solo 3.000 avevano la possibilità di entrare al college. Non ho studiato molto durante il liceo perché l’opportunità di frequentare il college era piuttosto scarsa. Tuttavia, ci ho provato duramente nell’ultimo anno delle superiori. Sono rimasto scioccato dal fatto di essere uno dei tre della mia classe di 72 studenti che hanno superato l’esame e sono stati accettati come studenti di fisica al Tamkang College. Non ho scelto la fisica. Ho semplicemente compilato il modulo con tutte le possibilità. In effetti, odiavo la fisica in quel momento! Era il mio peggior corso ed ero sempre sulla soglia della bocciatura. Bene, era il mio destino. Sono stato accettato come studente universitario e ho dovuto imparare la fisica.
Dopo essere entrato al college, ho pensato che fosse il mio destino. Potevo fare del mio meglio e vedere se mi sarebbe piaciuta la fisica. Sorprendentemente, dopo un paio di anni universitari, ha iniziato a piacermi. Mi è piaciuta la sua logica e le basi scientifiche. Non c’è menzogna nella scienza. Tutto ciò che ho imparato è stato così veritiero. Ho iniziato a capire che cosa stavo studiando era la verità della natura, il Dao. Più studiavo, più mi piaceva.
Prima che finissi il mio quarto anno, ero molto felice ed ero uno dei migliori nella classe di circa 70 studenti. Ero anche uno dei nove studenti ad aver superato l’esame di ammissione e ad essere entrati nella scuola di specializzazione. Sono stato accettato da due università: la Taiwan University e la Central University. Ho scelto l’Università di Taiwan perché era più famosa e situato nella città di Taipei, la “città dei sogni” per molti taiwanesi. Inoltre, potevo continuare il mio addestramento nel Pugno Lungo (Chang Chuan) con il Maestro Li Maoching.
Quando ero al liceo, avevo più tempo per praticare le arti marziali. Questo perché non mi importava della scuola. Tuttavia, quando sono entrato al Tamkang College e all’Università di Taiwan, è diventato più difficile. Ero più serio riguardo al mio lavoro scolastico. Abbiamo praticato tre sere a settimana nel Gongfu Club durante l’anno scolastico. Tuttavia, durante l’estate e l’inverno, sono tornato a Xinzhu per imparare la Gru Bianca, o sono rimasto a Taipei per imparare il Pugno Lungo con il Maestro Li Maoching. Abbiamo praticato circa sei ore al giorno. Non c’erano lavori estivi disponibili. A volte, ho potuto trovare un lavoro di tutoraggio di fisica per bambini delle scuole superiori. La maggior parte del tempo per le lezioni private era la sera.
Confrontando il passato con il presente, credo che la principale differenza nell’allenamento sia l’atteggiamento. Ci siamo allenati duramente perché era tutto ciò che volevamo. Oggi, molte persone si allenano solo per divertimento. Non hanno un impegno profondo come la maggior parte di noi in quel momento.
Poteva continuare a praticare regolarmente, anche quando ha prestato servizio nell’aeronautica cinese? Quali erano i suoi compiti nell’aviazione e dove era di stanza?
Ho servito un anno e sei mesi nell’aviazione militare [1971-1972]. Sei mesi sono stati di formazione di base come ingegnere di manutenzione radar. Dopo aver conseguito la laurea in fisica, sono stato riassegnato come insegnante di fisica all’Accademia cinese dell’Aeronautica militare situata a Dapengwan, nella contea di Pingdong, nel sud di Taiwan. Il campus era molto bello ed era una base della marina giapponese.
Dopo aver servito solo un mese come insegnante di fisica, sono stato invitato a una dimostrazione di arti marziali cinesi per una festa di compleanno per Jiang Kaishek. Stranamente, di quaranta insegnanti che servivano nell’accademia, due di loro erano miei compagni di classe di arti marziali che avevano anche imparato dal Maestro Li Maoching. Dopo una dimostrazione fatta con un paio dei miei compagni di arti marziali, quasi duecento studenti hanno chiesto al Generale che io insegnassi loro le arti marziali cinesi.
La settimana seguente, il generale mi ha invitato a unirsi a lui a colazione e mi ha chiesto se avrei insegnato agli studenti le arti marziali cinesi. Sarebbe stato un lavoro extra per me. Senza esitazione, ho accettato. Così fu fondato il Gongfu Club.
Avevo 186 studenti in prima classe. Per me era impossibile insegnare a così tanti studenti. Sfortunatamente, a causa di motivi personali, i miei due compagni di arti marziali non hanno potuto aiutare molto spesso. Ricordo che la prima lezione fu un’esercitazione nella posizione del cavaliere. Spiegai quanto fosse importante questa posizione per costruire gambe forti e un buon radicamento per le arti marziali e detti l’ordine di mettersi in posizione. Quindi, mi ritirai nella mia stanza e mi riposai. Circa trenta minuti dopo, uscii e vidi che quasi la metà degli studenti era in ginocchio e l’altra metà stava in piedi con le gambe tremanti. Diedi l’ordine di alzarsi e dissi loro che se gli era piaciuto l’allenamento potevano tornare l’indomani. Il giorno dopo vennero solo 76 studenti. Tuttavia, 72 di questi studenti hanno praticato duramente due ore al giorno con me finché non ho lasciato l’Air Force. Fino ad ora sono rimasti i migliori studenti che abbia mai avuto nella mia carriera di insegnante di arti marziali.
Il loro spirito di allenamento era molto alto e progredivano molto velocemente. Avevano imparato così tanto in così poco tempo da sorprendere molto il generale e l’intera scuola alla dimostrazione finale. Quando me ne andai, il generale mi assegnò uno dei più alti onori che la scuola avesse mai dato. Ho anche imparato molto attraverso l’insegnamento in quell’anno. Sono stato felice per tutto l’anno. L’unica cosa triste accaduta durante quell’anno fu la morte di mio padre per infarto all’età di soli 47 anni. Sono il secondo figlio della famiglia. Mio fratello maggiore studiava nella scuola di medicina militare. Ero l’unico in grado di sostenere finanziariamente la famiglia. Sapevo che il mio futuro percorso sarebbe stato molto difficile.
Nel 1974 è venuto negli Stati Uniti per conseguire un dottorato in ingegneria meccanica presso la Purdue University. Quali erano i suoi obiettivi professionali in quel momento?
Ero entusiasta di venire negli Stati Uniti. Il mio sogno era completare il mio dottorato e ritornare a Taiwan in modo da poter continuare il mio addestramento nella Gru Bianca e nel Pugno Lungo con i miei maestri. Prima di lasciare Taiwan nel 1974, ero stato professore di fisica al Tamkang College per quasi tre anni. Avevo pianificato di tornare al Tamkang College per la mia carriera di insegnante dopo aver ottenuto il dottorato. Mi piace insegnare e vedere i benefici che procura alle persone.
Cambiai la mia specializzazione dalla fisica all’ingegneria meccanica perché ci sarebbero voluti sette anni in media per completare un dottorato di ricerca in Fisica mentre solo quattro anni per Ingegneria Meccanica presso la Purdue University.
Quanto a lungo ha lavorato in questo campo? Facendo cosa?
Nel 1978 ho ottenuto il mio dottorato in ingegneria meccanica dalla Purdue University. Il mio primo figlio è nato anche quell’anno. Quando mia madre venne a vedere il mio primogenito, mi disse che il mio maestro della Gru Bianca era morto a causa di un ictus nel 1976. Il mio maestro non era mai stato educato e viveva in montagna. Non c’era alcuna comunicazione diretta tra lui e me. L’unica fonte di informazione era la mia famiglia. I telefoni non erano popolari in quel momento, specialmente in montagna. Quando chiesi a mia madre perché non mi avesse dato prima la triste notizia, lei mi chiese cosa avrei fatto se me lo avesse detto. Non potevo darle una buona risposta. Sapeva che, se avessi saputo della morte del mio maestro in quel momento, avrei lasciato la scuola e sarei tornato a Taiwan per il servizio funebre. Dal suo punto di vista, la mia istruzione a Purdue era più importante del funerale del mio maestro.
La mia motivazione originale per il ritorno a Taiwan era quella di continuare ad imparare il pugilato della Gru Bianca. Con la morte del mio maestro, questa motivazione scomparve. Ero completamente perso. In quella situazione, dovendo decidere se tornare a Taiwan o rimanere negli Stati Uniti., preferii rimanere negli USA per via del suo ambiente di libertà. feci dunque domanda per ottenere la residenza permanente. Durante il periodo di attesa, dovevo stare a Purdue. Pertanto, rimasi come ricercatore post-dottorato dal 1978 al 1980. Presto ricevetti lo status di residenza permanente e iniziai a fare domanda per lavori di ingegneria. Il primo impiego che ottenni fu di lavorare come ingegnere di semiconduttori per la Texas Instruments a Houston. Pertanto mi trasferii a Houston nel 1980.
Quando l’economia subì un calo nel 1982, venni licenziato. Questo mi costrinse a cercare un altro lavoro. Presto trovai lavoro alla Analog Analysis Company con sede nel Massachusetts. Mi trasferii a Tewksbury nel Massachusetts nel 1982 e iniziai una nuova carriera come ingegnere. Tuttavia, dopo quasi due anni di lavoro, ero molto infelice. Mi resi conto che per essere un buon ingegnere, dovevo vendere la mia vita. La parte migliore della mia vita era andare in azienda. Ero così infelice che mi tornò un’ulcera e, inoltre, ebbi un calcolo renale. Divenni molto depresso.
Il 1 ° gennaio 1984 mi sono dimisi. Credevo che se potevo guadagnare soldi per l’azienda, potevo anche fare soldi per me stesso e sopravvivere. Decisi così di mettere tutto il mio impegno nel mio nuovo sogno: introdurre la cultura cinese nella società occidentale, specialmente nel campo delle arti marziali e del qigong. Le ragioni per scegliere questo campo erano: 1) perché mi ero interessato alle arti marziali e al qigong sin da quando ero un bambino; 2) li avevo studiati e praticati da quando avevo quindici anni e quindi, avevo già una base solida per cominciare; e 3) questi due campi erano appena stati introdotti nella società occidentale e stavano crescendo rapidamente. Dovendo scegliere un campo in cui poter sopravvivere in questo nuovo e diverso paese, ho creduto che il qigong e le arti marziali fossero la scelta giusta.
Perché decise di abbandonare la carriera ingegneristica e fondare la sua scuola di arti marziali?
Quando sono stato licenziato dalla Texas Instruments, mi fu comunicato al mattino quando il mio capo mi intercettò all’ingresso dell’ufficio. Poi mi scortò nel mio ufficio, dove presi alcuni oggetti personali, e mi condusse al quartier generale, dove c’erano centinaia di ingegneri licenziati nello stesso momento. Fui così scioccato quando vidi così tanti poliziotti al quartier generale, in fila all’ingresso della sala conferenze. Fummo tutti trattati come criminali. Ebbi una sensazione travolgente di essere trattato ingiustamente. Perché dovevo essere trattato in quel modo? Avevo appena completato una missione di 33 giorni a Singapore per la compagnia.
Dormivo poco ed ero sempre stanco quando lavoravo lì. Quando restituii i prodotti che avevano soddisfatto l’ispezione di qualità IBM, l’affare era stato fatto. Avevo fatto un buon lavoro per l’azienda e ne ero orgoglioso. Ora, ero stato trattato ingiustamente per non aver fatto nulla di sbagliato. Perché? Perché passare 23 anni a studiare per diventare ingegnere e poi incontrare un simile insulto? Questa fu la prima motivazione a rendermi indipendente.
Più tardi, trovai impiego in una nuova società, la Analog Analysis Company nel Massachusetts. La situazione qui non era migliore. Era un’azienda più piccola con un carico di lavoro più grande. L’azienda si aspettava che ogni ingegnere lavorasse oltre l’orario stabilito senza essere pagato in più per le ore di straordinario. Ero così sotto pressione che la mia ulcera ricominciò a farsi sentire. In precedenza avevo risolto questo problema praticando il Taijiquan, all’età di sedici anni. Ora avevo di nuovo un’ulcera. Il caso peggiorò nella seconda metà del 1983, quando mi venne un calcolo renale. È stato molto doloroso. Quando ero in ospedale, iniziai ad analizzare la mia vita e quello che volevo veramente. L’ingegneria è giusta per me? Senza pensare, la risposta fu “No!” Allora come farò a sopravvivere con tre bambini in famiglia? C’era molta pressione, con molte speranze per il futuro. Decisi così di saltare fuori dalla matrice come ingegnere. Il primo gennaio del 1984 mi dimisi.
Quando iniziai a insegnare arti marziali, all’inizio avevo solo 15 studenti e non guadagnavo a sufficienza neanche per coprire l’affitto. Il conto di risparmio familiare è andato giù ogni mese. L’anno più difficile fu il 1984. Mi preoccupai e poi presi un raffreddore che si trasformò in polmonite. La temperatura della mia febbre andava su e giù. Non avevo l’assicurazione sanitaria per poter fare una visita medica e non sapevo di avere la polmonite. Un paio di mesi dopo, un vecchio studente marziale, che aveva appena completato i suoi studi per la laurea in medicina, venne a farmi visita. Aveva con sé uno stetoscopio per controllare la mia situazione. Mi disse che avevo la polmonite e che avrei dovuto essere morto da tanto tempo. Credevo che l’unica cosa che mi spingeva ad andare avanti era lo spirito di sopravvivere e il desiderio di realizzare il mio nuovo sogno.
Una volta compreso il problema, telefonai al mio fratello dentista a Taipei e gli dissi della mia situazione. Una settimana dopo, ricevetti da lui degli antibiotici. Dopo una settimana di medicine, la febbre scese. Mi sentivo di nuovo bene. La malattia non mi aveva prostrato. Il mio spirito era così alto e impegnato da non poter fallire con il mio nuovo sogno.
Nell’autunno del 1984 fu pubblicato il mio primo libro auto-prodotto “Qigong for Health and Martial Arts”. Per pubblicarlo, dovetti imparare come comporre, tagliare e incollare, scattare e sviluppare foto e l’aspetto più difficile: come aprire il mercato. Ho fatto tutto senza alcun aiuto. Sorprendentemente, questo libro ha gradualmente aperto il mercato.
Cominciai a guadagnare. Non solo, ma dopo aver riacquistato la salute, la mia motivazione all’insegnamento era molto alta. Gli studenti hanno iniziato a venire sempre di più. L’anno seguente, uno dei miei studenti marziali, il signor David Ripianzi si offrì volontario per aiutarmi ad aprire il mercato. Non potevo pagarlo, ma ha accettato di lavorare su commissione. Poi è stato pubblicato il secondo libro e poi il terzo, e fino alla nostra lista attuale.
Qui finisce la prima parte dell’intervista con il Dr. Yang Jwing-Ming riguardante la sua storia personale. Le informazioni che fornisce presentano un periodo unico nella storia di Taiwan vista attraverso gli occhi di un giovane artista marziale dedicato ai suoi insegnanti e alle loro arti. Alcuni dei suoi commenti suggeriscono alcune delle ragioni per cui ha studiato in modo così arduo. Da dove viene la sua ispirazione? Potrebbe essere necessario rileggere l’intervista per comprenderlo meglio, ma chiaramente le radici taiwanesi del Dr. Yang gli diedero l’energia necessaria per affrontare le difficoltà e le sfide dell’immigrazione negli Stati Uniti e per decidere alla fine di dedicare tutti i suoi sforzi alla ricerca, alla scrittura e alla promozione delle arti marziali attraverso il suo insegnamento e le imprese editoriali. Forse ciò che lo ha ispirato potrebbe ispirare anche noi.
Michael A. DeMarco, M.A., è il fondatore del Journal of Asian Martial Arts e ha conseguito la laurea presso il Dipartimento di Studi asiatici della Seton Hall University. Ha studiato e lavorato in India, Repubblica popolare cinese, Giappone e Taiwan. Nel 1964 iniziò il suo studio di arti marziali nel Kuntao indonesiano e dal 1973 si è concentrato sul Taijiquan. Il signor DeMarco ha studiato con Yang Qingyu (morto nel 2002) a Taiwan, nel lignaggio dello stile Yang di Xiong Yonghe (morto nel 1986), Yang Jianhou e suo figlio, Yang Shaohou. DeMarco ha anche studiato lo stile Chen a Taiwan con Tu Zongren e Du Yuze (1886-1990), nel lignaggio di Chen Yanxi.
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Fornisci il tuo contributo!