Allenamento con la candela

di Yang, Jwing-Ming

Traduzione a cura di Enrico Tomei.

Nella società marziale cinese, un tempo le candele venivano largamente usate nell’allenamento. Questo perché le candele erano una fonte importante per l’illuminazione degli ambienti nei tempi antichi, e quindi queste erano prontamente disponibili per la pratica. Oggi, è raro l’uso delle candele nell’allenamento. In questo articolo vorrei introdurre alcuni esempi di pratica con le candele. Spero che, da questi esempi, vi sentiate ispirati ed iniziate ad allenarvi con queste.

Allenamento della concentrazione

La candela viene comunemente usata nelle arti marziali cinesi per allenare la concentrazione mentale e la messa a fuoco della vista. All’inizio, basta semplicemente sedersi in una stanza buia, guardando una candela accesa con una mente meditativa, calma e rilassata. Dovete esercitarvi fino a quando non riuscite a tenere fissi gli occhi sulla fiamma della candela e cogliere ogni dettaglio del movimento della fiamma, con la mente concentrata per mezz’ora. Questo allenamento è fondamentale per il combattimento, quando la vostra mente deve essere vigile e l’osservazione di quello che sta avvenendo deve essere attenta e accurata. All’inizio, è difficile mantenere la vostra mente sulla candela per più di qualche minuto. Dopo aver praticato per un po’, vi accorgerete presto che attraverso l’allenamento sarete in grado di raggiungere questo obiettivo.

Dopo essere riusciti a guardare la candela con mente e occhi concentrati, posizionate la candela su un oggetto oscillante appositamente progettato, che può contenere la candela. Quindi ripetere la stessa pratica, tranne che questa volta la candela viene fatta muovere invece che lasciata ferma. Dopo aver praticato a lungo e aver raggiunto facilmente la fase di concentrazione, iniziate a muovervi attorno alla candela e continuate a praticare nello stesso modo.

Dopo aver completato l’allenamento di cui sopra, sarete in grado di portare la vostra concentrazione mentale ad un livello più elevato e anche lo Spirito sarà sollevato grazie alla pratica della messa a fuoco.

Allenamento del Jin

La seconda modalità più comune di pratica con la candela è quella dell’ allenamento del Jin, o potenza marziale. Per allenare questo aspetto, usate semplicemente la candela accesa come bersaglio per il vostro Jin. Ad esempio, per l’allenamento del Jin dei pugni potete iniziare da una distanza dove, a braccio completamente esteso, lo spazio tra il pugno e la fiamma è di circa quindici centimetri. Concentrate la mente e focalizzate la potenza del vostro pugno, esprimendo un colpo verso la fiamma e cercando di estinguerla. Solo se la vostra potenza e la vostra mente sono concentrati, la pressione e lo spostamento d’aria generati dal pugno saranno in grado di spegnere la fiamma. Dopo che vi siete allenati per un po’ e potete far spegnere la fiamma quattro volte su cinque, allora dovreste aumentare la distanza tra il pugno e la candela. Se riuscite a spegnere la candela da una distanza di trenta centimetri, allora significa che la vostra potenza deve è focalizzata e penetrante. Quando questa potenza viene applicata per attaccare il vostro avversario, la vostra potenza sarà in grado di raggiungere gli organi interni.

Allenamento del Qi

Nelle arti marziali interne, la candela veniva comunemente usata per allenare la concentrazione della mente e la messa a fuoco del Qi. Quando la mente è concentrata ad un livello elevato, il Qi verrà guidato con vigore. L’allenamento è molto semplice. Sedetevi semplicemente di fronte alla candela e con la vostra mano assumente la forma di mano della “spada nascosta”. La forma di mano della spada nascosta viene eseguita estendendo l’indice e il medio mentre toccate il pollice con l’anulare e il mignolo. Questa forma di mano consentirà al Qi di estendersi oltre le dita. Posizionate semplicemente le dita estese davanti alla fiamma a circa cinque centimetri di distanza. Senza muovere la mano, coordinate la respirazione ed estendere il Qi oltre le dita, cercando di far muovere la fiamma.

La ricerca scientifica moderna indica che la bioelettricità è fortemente correlata al Qi e che gli effetti esterni della manifestazione del Qi sono causati da questa bioelettricità che interagisce con l’ambiente. Ad esempio, quando questa elettricità viene portata alle dita, può generare un disturbo nell’aria e generare uno spostamento d’aria. Questo spostamento d’aria farà muovere la fiamma della candela. Naturalmente, ciò richiede molti anni di corretta pratica. Sono necessarie ulteriori ricerche sulla relazione tra Qi e bioelettricità.

I tre esempi precedenti sono offerti solo come riferimento. Finché avete compreso la teoria dell’allenamento, potete pensare a molti altri modi di allenamento con le candele. È semplice, economico ed efficace. È anche uno dei modi migliori per allenare la vostra pazienza e perseveranza.

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