Introduzione e breve storia del Qigong della sfera Taiji
di Yang, Jwing-Ming e e David W. Grantham
Questo articolo è un estratto tradotto del libro “Tai Chi Ball Qigong for Health and Martial Arts”.
Traduzione a cura di Enrico Tomei.
Sebbene il qigong della sfera Taiji era comunemente conosciuto sia nella comunità marziale cinese che nella comunità laica, la sua popolarità è stata limitata dalla segretezza delle tecniche di allenamento. L’allenamento del qigong della sfera Taiji, in ogni stile, è stato tenuto segreto e tramandato solo a studenti fidati. Nella società marziale, lo speciale allenamento del qigong della sfera Taiji era considerato cruciale nel portare gli artisti marziali ad un livello molto alto, sia nel condizionamento fisico che nella manifestazione del qi in battaglia. Molti metodi di allenamento, in particolare quelli che sono stati in grado di migliorare la salute del corpo, si sono diffusi dalla comunità marziale alla società laica. Ora, il più comune e popolare allenamento di qigong medico della sfera Taiji, dove si ruotano due palline da ping-pong nel palmo della mano, è stato riconosciuto come uno dei modi più efficaci per migliorare la circolazione del qi, specialmente nei polmoni e nel cuore. Inoltre, attraverso questo tipo di allenamento, le condizioni di artrite della mano possono essere risolte efficacemente.
Dimensioni delle sfere Taiji
Le sfere Taiji (taiji qiu) utilizzate nella comunità marziale sono disponibili in diverse dimensioni e sono realizzate con una varietà di materiali. Le dimensioni possono variare da una sfera di legno del diametro di 1m-1,2m, a, come detto in precedenza, una sfera da ping-pong. Le più grandi sfere di legno sono appese al soffitto. Le dimensioni più comuni per l’allenamento sono da 25 a 30 cm di diametro. Il materiale delle sfere può variare da una costosa giada blu a una roccia mediamente economica. Oggi, le sfere di giada blu sono rare, costano quasi $ 50.000. Le sfere di Taiji di roccia possono essere economiche, ma di solito sono piuttosto pesanti. Questo tipo di allenamento con la sfera è più comunemente praticato nelle arti marziali esterne cinesi che enfatizzano maggiormente il condizionamento fisico che non la circolazione del qi.
Per gli stili marziali interni, come il Taijiquan, lo Xingyiquan, il Baguazhang, il Liuhebafa, il Fo Zhang (Palmi del Buddha o Mani del Buddha) e lo Hu Die Zhang (Palmo della farfalla), sono preferite le sfere di legno. Questo perché in questi stili interni la quantità di qi accumulata e anche la qualità della manifestazione del qi sono considerati gli aspetti più importanti nell’allenamento. Con le sfere di legno, il qi tra i palmi può essere sentito e condotto più facilmente rispetto alle sfere di pietra.
Qigong della sfera Taiji Yig-Yang
Il nome originale dell’allenamento del qigong della sfera Taiji è “Qigong della sfera Taiji Yig-Yang” (Yin-Yang Taiji qiu qigong). Sebbene i metodi di allenamento siano diversi da uno stile all’altro, la teoria principale dell’allenamento e gli scopi generali sono gli stessi. Gli scopi generali dell’allenamento del qigong con la sfera Taiji sono:
- Rafforzare il tronco, in particolare la colonna vertebrale e la parte bassa della schiena.
- Condizionare le ossa, i muscoli, i tendini e i legamenti necessari per il combattimento.
- Usare la mente per guidare il qi, migliorando la circolazione e la manifestazione del qi. Questa è la chiave per accrescere la potenza marziale (jin, 經) richiesta in una battaglia.
- Sviluppare una quantità maggiore di qi.
Storia del Qigong della sfera Taiji
Nessuno sa quando e come ha avuto origine il qigong della sfera Taiji. Tuttavia, logicamente si può presumere che quando gli artisti marziali si sono resi conto che la rotondità era la chiave per neutralizzare la forza dura e squadrata, hanno iniziato a cercare modi per allenare questa rotondità. Hanno cercato un oggetto per aiutarli a sviluppare e raggiungere questa sensazione di rotondità. Sono stati adottati degli oggetti rotondi. Gli stili marziali interni, rispetto alle arti esterne, hanno probabilmente contribuito maggiormente allo sviluppo dell’allenamento con la sfera Taiji, a causa della notevole enfasi che questa pone sulla rotondità e sull’aderire.
Innanzitutto, cerchiamo di risalire all’origine dello sviluppo degli stili interni nella storia delle arti marziali cinesi. La documentazione disponibile per il periodo precedente al 500 d.C. rivelano che non esisteva alcuna distinzione tra arti interne e arti esterne. Tuttavia, dopo un breve periodo di tempo, furono sviluppate le arti interne.
Secondo la documentazione storica, si comprende che tecniche e forme con gli stessi principi del Taijiquan esistevano durante la dinastia Ling (502–557 d.C.) e furono insegnate da Han, Gong-Yue, Cheng, Ling-Xi e Cheng. Più tardi, durante la dinastia Tang (713–905 d.C.), si scoprì che Xu, Xuan-Ping, Li, Dao-Zi e Yin, Li-Heng insegnavano tecniche marziali simili. Furono chiamate trentasette posture (san shi qi shi), tecniche del post-cielo (hou tian fa) o piccoli nove cieli (xiao jiu tian).
L’influenza di Bodhidarma (Da Mo)
Se prestiamo attenzione, c’è un evento importante che ha chiaramente influenzato il cambiamento nel concetto di allenamento dell’intera comunità di arti marziali cinesi. Il passaggio è attribuito alla pratica di qigong tramandata al tempio di Shaolin da un sacerdote buddista indiano, Bodhidarma. Secondo i libri Il registro del Tempio di Shaolin (Shao Lin Si Zhi) e La completa arte del Wushu di Shaolin (Shao Lin Wushu Da Quan), nel 527 d.C Bodhidarma è stato invitato in Cina dall’India, al tempo dell’imperatore Liang Wu (502-557 d.C.) e dell’imperatore Wei Xiao Ming (516-528 d.C.).
Prima che Da Mo morisse nel 536 d.C. al Tempio Shaolin, ha tramandato due importanti classici di allenamento del qigong, Il classico sul cambiamento di muscoli/tendini (Yi Jin Jing) e Il classico sul lavaggio del cervello/midollo (Xi Sui Jing). Lo Yi Jin Jing insegnò ai monaci Shaolin come rinforzare o condizionare i loro corpi fisici, mentre lo Xi Sui Jing insegnò ai monaci come nutrire il cervello con il qi per l’ottenimento dell’illuminazione. L’intero concetto si basa sulla semplice teoria dell’uso della mente per condurre il qi al corpo fisico per la manifestazione della forza o al cervello per l’illuminazione spirituale. Dalla teoria di Da Mo e dalla pratica del cambiamento dei muscoli/tendini, i monaci Shaolin furono in grado di manifestare la loro potenza marziale ad un livello significativamente più alto. Questo aumento della potenza fu cruciale in battaglia.
Percorsi opposti, stesso obiettivo
Alcuni artisti marziali credevano che, poiché la mente è il fondamento della potenza marziale, avrebbero dovuto allenare la concentrazione e la focalizzazione della mente (coltivazione interna). Quando questa mente è fortemente focalizzata, il qi può essere abbondantemente guidato per la manifestazione di forza nelle tecniche. Questo è stato il momento in cui gli stili interni sono nati. Allo stesso tempo, molti artisti marziali credevano che per raggiungere un alto livello di concentrazione e focalizzazione, ci sarebbero voluti molti anni di pratica della meditazione. Per sopravvivere in una società violenta, sarebbe necessario prima imparare le tecniche e poi entrare gradualmente nel lato interno attraverso la pratica della meditazione (coltivazione esterna). Questo è il motivo per cui nella società marziale cinese c’è un detto: “L’interno va dall’interno verso l’esterno e l’esterno va dall’esterno verso l’interno. Sebbene i percorsi siano opposti, l’obiettivo finale è lo stesso.”
In tutti gli stili era enfatizzata la ricerca di modi per aumentare la resistenza, un aspetto cruciale per la sopravvivenza. Dopo generazioni di pratica, si è iniziato a rendersi conto che per conservare energia e forza fisica bisogna essere rotondi e morbidi. Personalmente, crediamo che il qigong della sfera Taiji o un allenamento simile esistesse in quasi tutti gli stili marziali prima della dinastia Song cinese (960-1280 d.C.), e fosse tenuto segreto.
Approccio interno ed esterno
Oggi, il qigong della sfera Taiji ha due approcci. Uno è dall’interno verso l’esterno, mentre l’altro è dall’esterno verso l’interno. Il tempio di Shaolin sul monte Song si concentra sulla pratica esterna; le loro sfere di Taiji sono fatte di roccia o di legno. Il Taijiquan praticato sul monte Wudang è diventato lo stile principale dell’allenamento interno, per il quale vengono usate sfere di legno.
Come accennato in precedenza, la dimensione della sfera può differire da uno stile all’altro. Le sferette, che sono comunemente usate per la salute, erano in realtà usate per rafforzare la forza di presa delle dita. Venivano anche usate per migliorare la circolazione sanguigna e del qi subito dopo l’allenamento del Palmo della Sabbia di Ferro (tie sha zhang), e venivano anche comunemente usate come armi da lancio (un qi).
Non esiste una grande documentazione sulla storia dell’allenamento con la sfera Taiji. Un documento molto prezioso è il Grande Dizionario del Wushu cinese. Secondo gli scritti di Tang Hao (1897-1959), il qigong della sfera del Taiji, nel Taijiquan, fu tramandato da Liu, De-kuan (1826-1911), e Liu lo imparò da un artista marziale sconosciuto, il cui stile praticato non era il Taijiquan. Secondo Tang Hao, la sfera più grande che si potesse usare era un’enorme palla di ottone, che era appesa al soffitto. La pratica comprendeva esercizi a solo e in coppia.
Per approfondire
TAI CHI BALL QIGONG: FOR HEALTH AND MARTIAL ARTS
di Jwing-Ming Yang e David Grantham
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