Storia dello Xingyiquan
di Yang, Jwing-Ming
Questo articolo è un estratto del libro “Xingyiquan, arte marziale interna cinese. Teoria, applicazioni e tattiche di combattimento” del Dr. Yang, Jwing-Ming.
Per riuscire a sopravvivere in quello che spesso è un mondo violento e crudele, gli animali devono imparare assai rapidamente a difendersi dai pericoli naturali e dagli altri esseri. Tale capacità è tuttora innata in quelli selvatici, insieme all’abilità nella caccia e nella lotta per la sopravvivenza. Queste doti richiedono forza fisica, una mente naturale e istintivamente percettiva, e uno spirito estremamente pronto. Ad esempio, un’aquila deve avere sguardo acuto e artigli affilati. Una tigre non ha bisogno soltanto di corpo e artigli potenti, ma anche dello spirito che la rende temibile per gli altri animali.
Noi esseri umani abbiamo in gran parte perso l’istinto, le facoltà e la capacità di combattere. Per recuperare tali qualità e usarle contro altri uomini, in passato gli artisti marziali imitavano le tecniche di lotta e lo spirito degli animali, adattandoli con l’analisi razionale, ed è così che vennero creati molti stili diversi.
Lo Xingyiquan nacque dall’imitazione delle tecniche di combattimento e delle caratteristiche proprie di dodici animali.
La storia delle arti marziali prima dell’avvento della dinastia Qing (1644 d.C.) è piuttosto vaga, perché l’ambiente dei praticanti era molto conservatore e gli stili venivano tramandati in segreto. Questo vale anche per lo Xingyiquan. Secondo la maggior parte dei documenti di cui disponiamo, la disciplina nacque probabilmente durante la dinastia Liang (502-557 d.C.) nel tempio Shaolin, dove a quell’epoca nelle arti marziali si imitavano già i movimenti e le caratteristiche di combattimento di cinque animali. In seguito, durante la dinastia Song meridionale (1127-1280 d.C.), si ritiene che San-Feng Zhang abbia combinato i concetti delle arti Shaolin con la propria concezione del Qi, creando il Taijiquan. In effetti, molti praticanti di Xingyiquan credevano che il loro stile fosse nato sul monte Wudang, come il Taijiquan.
A partire dalla tarda dinastia Song meridionale, quando i soldati dell’esercito del maresciallo Yue cominciarono a essere addestrati nello Xingyiquan, l’arte divenne molto popolare, e spesso se ne attribuisce la fondazione proprio al loro comandante. Tuttavia, poiché Yue Fei praticava stili originari del tempio Shaolin, molti ne fanno risalire la nascita all’ epoca di Da Mo.
Tra la dinastia Song e il tardo periodo Ming, la storia dello Xingyiquan è di nuovo incerta. Durante la dinastia Qing (1644-1912 d.C.), tuttavia, la disciplina conobbe una vasta popolarità grazie alla maggiore apertura mentale del popolo cinese, in parte dovuta ai contatti più frequenti con la cultura occidentale. Di conseguenza, la sua storia in questo periodo è meglio conosciuta.
Secondo una diffusa credenza, un artista marziale di nome Ji-Ke Ji (soprannomi- nato Long-Feng), originario di Pu Zhou, che durante i suoi viaggi aveva conosciuto i famosi maestri delle montagne nelle province di Sichuan e Shanxi, ricevette sul monte Zhong Nan un libro segreto sullo Xingyiquan scritto dal maresciallo Yue. Dopo aver studiato l’arte per qualche tempo, egli consegnò il testo al suo discepolo Cao, che a sua volta lo diede a Xue-Li Ma e Shou-Ji, il quale in seguito lo pubblicò, diffondendo ulteriormente lo stile.
Da allora, vi sono stati molti celebri maestri di Xingyiquan. A partire dal periodo Qing Tong Zhi (1862-1875 d.C.) fino a oggi, innumerevoli persone hanno praticato questa disciplina, e qui possiamo citare soltanto alcuni tra i nomi più conosciuti. Vi furono Long-Bang Dai e suo fratello Ling-Bang Dai, che impararono da Xue-Li Ma durante il periodo Qing Xian Feng (1851-1862 d.C.) e trasmisero a loro volta l’arte a Luo-Neng Li. Questi la insegnò a molti dei suoi allievi, i più noti dei quali sono Shi- Rong Song, Yong-Hong Che, Qi-Lan Liu, Yun-Shen Guo e Xi-Yuan Bo. Dei cinque, Qi-Lan Liu ebbe numerosi discepoli: oltre ai suoi tre figli Jin-Tang Liu, Dian-Chen Liu e Rong-Tang Liu, ricordiamo Cun-Yi Li, Ming-Tai Zhou, Zhan-Kui Zhang, Zhen-Biao Zhao e Ji-Shan Geng. Inoltre, Yun-Shen Guo trasmise le sue conoscenze a Yong-Qi Liu , Kui-Yuan Li e Yan-Tang Qian.
All’inizio del XX secolo, quando l’imperatore Qing venne deposto e il dottor Yat-Sen Sun fondò la repubblica, la Cina entrò in una nuova era. Con il graduale sviluppo del Paese, i segreti tradizionali divennero più facilmente accessibili al popolo, e una moltitudine di persone si dedicò allo Xingyiquan. Ad esempio, Cun-Yi Li e Zhan-Kui Zhang ebbero moltissimi allievi, tra i quali Yun-Shan Li e Yun-Xiang Shang. Un discepolo di quest’ultimo, Yun-Ting Jin, cinquant’anni fa divenne un famoso sostenitore dello Xingyiquan. Inoltre, un allievo di Kui-Yuan Li, Lu-Tang Sun, fu un celebre maestro di Taijiquan, Xingyiquan e Baguazhang, arti che insegnò a Huai-Xian Zheng. Infine, questi le trasmise a sua volta al maestro Shou-Yu Liang.
Come potete osservare, il quadro delle generazioni di maestri di Xingyiquan è piuttosto complicato. Tenete presente, poi, che vi è probabilmente un numero dieci volte maggiore di individui che, pur avendo raggiunto un alto livello di abilità, non sono molto conosciuti perché non hanno condiviso con altri le loro conoscenze. Di conseguenza, le persone che abbiamo nominato non sono state necessariamente i migliori praticanti di Xingyiquan della loro epoca. Qualcosa di simile è accaduto con il Taijiquan. In tutto il mondo, moltissimi conoscono Cheng-Fu Yang e il suo stile, ma ben pochi hanno sentito parlare dei suoi zii e degli esponenti della generazione precedente alla loro, le cui tecniche sembra fossero assai superiori alle sue.
Data l’incertezza delle origini dello Xingyiquan, molti artisti marziali preferiscono attribuirne la fondazione al maresciallo Yue Fei. Le ragioni sono molte. In primo luogo, si tratta di un eroe venerato da tutti i cinesi. Secondo, le arti marziali da lui praticate provenivano dal tempio Shaolin, che è considerato il luogo dove nacquero sia gli stili interni che quelli esterni. Terzo, le sue dieci tesi dimostrano una conoscenza estremamente profonda dell’arte. Anche se non fu lui a crearle, queste tesi ci insegnano il modo giusto per diventarne padroni. Quarto, egli elaborò e organizzò lo stile Xingyiquan, trasformandolo in un efficace metodo di addestramento per i suoi soldati, e si ritiene sia stato il primo a rivelarne i segreti. Quinto, Yue Fei non era soltanto un esperto di arti marziali, ma anche un noto maestro di Qigong, e a lui viene attribuita la creazione degli Otto Pezzi di Broccato (Ba Duan Jin), un sistema Qigong per migliorare la salute, e dello stile marziale esterno Yue Ja Ying Zhua (Artiglio dell ‘aquila della famiglia Yue). Si pensa che soltanto una persona esperta sia di medicina cinese che di arti marziali avrebbe la capacità di combinare le due cose per creare questi stili.
Per tali motivi, e poiché quasi tutta la teoria e i principi dello Xingyiquan si fondano sulle tesi del maresciallo Yue Fei, in un prossimo articolo verrà fornito un breve ritratto biografico del personaggio.
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