Shaolin: l’origine del Taijiquan

di Yang, Jwing-Ming

Traduzione a cura di Enrico Tomei.

Dopo che Bodhidharma (Da Mo) trasmise la sua teoria del qigong (chi kung) nel Tempio di Shaolin intorno al 550 d.C., i monaci Shaolin si dedicarono alla coltivazione del Qi e si resero conto che da questa coltivazione la forza muscolare poteva essere aumentata ad un livello straordinario, il che poteva rendere le tecniche marziali più potenti ed efficaci. Questo segna l’inizio della coltivazione interna nelle arti marziali. Secondo antiche testimonianze, fu solo circa 50 anni dopo la morte di Da Mo che vennero creati gli stili marziali interni basati sui principi della coltivazione del Qi che Da Mo aveva trasmesso.

Nove Piccoli Cieli e Tecniche Post-Celesti

Due dei più noti di questi stili sono lo stile dei “Nove Piccoli Cieli” (Xiao Jiu Tian) e lo stile delle “Tecniche Post-Celesti” (Hou Tian Fa). Tutti questi primi stili interni di arti marziali cinesi sono stati creati sulla base delle stesse teorie e principi del Taiji (Tai Chi) conosciuti oggi.

Queste teorie e principi sono:

  1. Il Qi dovrebbe essere prima coltivato e sviluppato internamente. Questo Qi si manifesta lentamente sotto forma di forza attraverso il corpo fisico e infine viene applicato alle tecniche.
  2. Per consentire al Qi di circolare fluidamente e liberamente nel corpo, quest’ultimo deve prima essere rilassato e i movimenti devono essere morbidi.
  3. La teoria e i concetti di Yin e Yang sono i fondamenti dello sviluppo del Qi.

Le radici del Taijiquan (Tai Chi Chuan) esistono da almeno 1400 anni. Durante questo periodo, furono scoperte migliaia di tecniche e furono create centinaia di stili. Le basi teoriche del Taijiquan sono state studiate e ricercate costantemente. Dall’accumulo di questi studi e ricerche, la sua teoria ha raggiunto un livello molto profondo, anche se i suoi contenuti si sono espansi in una gamma sempre più ampia.

Il Taijiquan era originariamente il Changquan (Pugno Lungo)

Gli stili dei Nove Piccoli Cieli e delle Tecniche Post-Celesti furono probabilmente i progenitori del Taijiquan. Si ritiene che il Taijiquan non sia stato effettivamente chiamato “Taijiquan” fino alla dinastia Song cinese (circa 1101 d.C.). Zhang, San-Feng è ampiamente riconosciuto come il creatore del Taijiquan.

Il Taijiquan nell’antichità era anche chiamato “Changquan” (Pugno Lungo). Si dice:
“Che cos’è il Pugno Lungo? (È) come un lungo fiume e un grande oceano, che scorre incessantemente.”

Il nome “Changquan” deriva originariamente dal Tempio Shaolin. “Changquan” significa “Pugno Lungo”. Può anche essere tradotto come “Lunga Distanza” o “Lunga Sequenza”. I documenti antichi suggeriscono che il significato di “Changquan” nel Taijiquan corrisponda a “Lunga Sequenza”, ad indicare metaforicamente un lungo fiume che agisce come un condotto verso l’oceano. Il Qi che circola nel corpo costantemente, fluisce e rifluisce nei cicli naturali.

Dal Tempio di Shaolin al villaggio Chen

Dai frammenti di documenti che ci sono pervenuti, si può supporre che il tempio di Shaolin abbia maggiormente influito sullo sviluppo delle pratiche di coltivazione del Qi nella società marziale. È valido dedurre che gran parte della teoria del Taijiquan abbia avuto origine nel tempio. Osservando il moderno Taijiquan stile Chen, emergono somiglianze tra questo e alcuni stili esterni di Shaolin. Ad esempio, sia la prima che la seconda sequenza – “Changquan” e “Pao Chui” (Pugno Cannone) – sono originarie del tempio di Shaolin, ma esistono anche nello stile Chen. Anche i nomi sono rimasti gli stessi di quelli del tempio. Sebbene le sequenze Changquan e Pao Chui di Shaolin siano state modificate e riviste nel Taijiquan stile Chen, queste rimangono all’origine di ogni movimento di questo stile di Taiji. Questo vale anche per molte delle sequenze di armi del Taijiquan.

Origine dello stile Yang

È noto che lo stile Yang è nato dallo stile Chen e che entrambi condividono ancora la stessa origine ed essenza del Taiji. Gli stili Wu e Sun provengono dallo stile Yang. Anche il Taijiquan e lo Shaolin condividono la stessa origine. Non sorprende, infatti, che molti maestri di Taijiquan, che hanno anche imparato le arti marziali di Shaolin, siano più esperti e competenti nelle basi e nelle applicazioni marziali del Taijiquan. La ragione di ciò risiede semplicemente nel fatto che il “Dao” delle arti marziali cinesi rimane lo stesso in tutti gli stili. Stili diversi sono solo varianti e derivazioni diverse, come rami e fiori provenienti dallo stesso albero. Quando imparate stili diversi, avete diversi angoli da cui osservare lo stesso “Dao”. Naturalmente, la vostra mente sarà più chiara e la vostra comprensione sarà più profonda.

Taijiquan significa Pugilato del Grande Estremo

Come riportato in passato, “Taijiquan” originariamente era scritto come “Taiji”. Si dice:

“Che cos’è il Taiji? È generato dal Wuji. È la madre di Yin e Yang. Quando si muove, divide. A riposo, riunisce. “

Taiji può essere tradotto come “Grande Estremo” o “Grande Estremità”, che si riferisce ai movimenti più essenziali o all’origine stessa dell’intenzione o della forza. Wuji significa “Nessuna Estremità”, o “Nessuna Divisione”, o ancora, “Nessuna Discriminazione”. Il Wuji è uno stato di assenza di forma, di centratura: calmo, silenzioso e pacifico. Una volta che avete generato un’intenzione o un’idea mentale con cui influenzare la realtà fisica, la divisione, o la discriminazione, inizia. Quando si verificherà questa divisione, il Wuji verrà separato in Yin e Yang. Da questo, capite cos’è il Taiji: è l’intenzione della distinzione. Quando avete questa intenzione, il Qi viene quindi guidato e lo Yin e lo Yang possono essere distinti.

Una volta che questa intenzione mentale (cioè il Taiji) si interrompe, il processo di divisione si interrompe e lo Yin e lo Yang si riuniranno nuovamente e torneranno al Wuji. Il Taiji è in realtà la forza motrice generata dalla mente (Yi). Da questa forza, il Qi è guidato e circola in tutto il corpo. Riassumendo, il Taijiquan è lo stile marziale che allena il praticante ad usare la mente per guidare il Qi, facendolo circolare nel corpo e generando gli stati di Yin e Yang, per la salute, il combattimento o altro.

Tredici tipologie di Jin e strategie

Il Taijiquan è anche chiamato “Shi San Shi” (tredici posture). Si dice:

“Quali sono le tredici posture?

Peng, Lu, Ji, An, Cai, Lie, Zhou, Kou; questi sono gli otto trigrammi.

Jin Bu, Tui Bu, Zuo Gu, You Pan, Zhong Ding; questi sono i cinque elementi.

Peng, Lu, Ji, An sono Qian (cielo), Kun (terra), Kan (acqua), Li (fuoco); i quattro lati principali.

Cai, Lie, Zhou, Kou sono Xun (vento), Zhen (tuono), Dui (lago) e Gen (montagna); i quattro angoli diagonali.

Jin Bu, Tui Bu, Zuo Gu, You Pan e Zhong Ding sono Jin (metallo) Mu (legno), Shui (acqua), Fo (fuoco) e Tu (terra).

Tutti insieme sono le tredici posture”

Il Taijiquan include otto tipologie di base di movimento o Jin (potenza marziale) che sono considerati gli otto angoli degli Otto Trigrammi. Peng, Lu, Ji e An sono considerati i quattro lati degli Otto Trigrammi, mentre Cai, Lie, Zhou e Kao sono considerati i quattro angoli diagonali. Il Taijiquan prevede anche cinque movimenti strategici di base: Jin Bu (avanti), Tui Bu (indietro), Zuo Gu (vedi a sinistra), You Pan (guarda a destra) e Zhong Ding (stabilizza il centro).

Le Tredici Posture sono il fondamento del Taijiquan dalle quali è possibile generare centinaia di tecniche e movimenti strategici. Ad esempio, il movimento di base di un valzer ha solo tre passi, ma le variazioni possono essere centinaia. Per comprendere le applicazioni del Qin Na (Chin Na) del Taijiquan, dovete prima familiarizzare con il Qin Na nascosto nelle Tredici Posture e sapere che il Qin Na può essere usato contro queste Tredici Posture.

Da 37 posture a centinaia di applicazioni

Il Taijiquan è stato anche chiamato San Shi Qi Shi, che significa “Trentasette posture”. Se contate le tecniche del Taijiquan stile Yang, scoprirete che sono solo trentasette. È da queste trentasette tecniche che derivano più di 250 applicazioni marziali. Queste trentasette tecniche sono basate sulle “Tredici posture” o “Tredici tipologie di Jin e strategie”. Molte di queste trentasette posture sono costituite da due o più delle tredici tipologie di Jin originari. Ad esempio, “Muovere le mani nelle nuvole” e “Afferrare la coda del passero” sono combinazioni del “Peng Jin” e “Lie Jin”. Le tredici posture danno origine alle trentasette posture, o tecniche di base, le quali possono a loro volta dare origine a centinaia di tecniche e varianti.

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Fornisci il tuo contributo!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *